Come regolare una stufa a pellet

Caratteristiche del pellet

   
Umidità massima Maggiore è l'umidità contenuta minore è il potere calorico più ceneri più consumo. Non deve eccedere il 10%. i nostri pellet supera mai massimo 8%
Ceneri Devono essere il meno possibile, per creare meno residuo fisso (inferiore almeno all'0,7%). Attenzione a questo dato, perché il pellet italiano, ottenuto da boschi di latifoglie, contiene una maggiore quantità di polveri rispetto a quello ottenuto da boschi di aghifoglie.
Presenza di metalli quali cadmio, piombo, mercurio, arsenico Si tratta di inquinanti pericolosi, presenti soprattutto sulla corteccia degli alberi per effetto del depositarsi dell'inquinamento atmosferico, o di trattamenti chimici nel caso di residui di potature di vigneti o frutteti.
Presenza di formaldeide (non è obbligatorio dichiararla) La formaldeide è un cancerogeno . Deriva da sostanze chimiche impiegate comunemente nell'industria del mobile

 

1  Oggi le stufe a pellet sono un "sistema " di riscaldamento alternativo molto diffuso all'interno delle abitazione. La stufa a pellet infatti, più pulizia e più pratica della tradizionale stufa a legna, sotto certi aspetti si rivela anche decisamente più economica in quanto è in grado di garantire ottime prestazione offrendo un grado di calore sempre costante all'interno dell'ambiente in cui è collegata.

Per fare in modo che la stufa a pellet funzione sempre per il meglio occorrono però alcuni interventi di manutenzione da effettuare a cadenza periodica.

Vedremo una serie di consigli su come regolare una stufa a pellet in modo semplice ed intuitivo.

 

2 Come già indicato nel passo d'apertura, se vogliamo che la vostra stufa funzione a pieno regime regalandoci il giusto calore, ma nello stesso tempo senza consumare una quantità eccessiva di materiale, dovremmo osservare alcuni particolari attenzioni. La prima più importante in assoluti riguarda e la scelta del materiale  combustibile che deve essere di buona qualità. In commercio si possono trovare sacchi di pellet con prezzi veramente tracciati i quali a prima vista potrebbero sembrare occasione da non perdere ma, verificando nel dettaglio i materiali impiegati, sarà facile accorgersi della scarsa qualità di questi ultimi. Molti preparati per il pellet a basso costo impiegano resine che, purtroppo, a lungo andare contribuiscono all'usura della stufa impedendole,  in tal modo , di fare un buon "lavoro".

    

3 Altra accortezza nell'acquisto del pellet è quella di controllare che i pezzetti non siano troppo lunghi altrimenti rimangono incastrati all'interno della buchetta di erogazione senza poter scendere nel bruciatore in modo corretto. Se ci accorgiamo che la stufa inizia a non funzionare bene bene ciò potrebbe dipendere, appunto, dal materiale utilizzato e non dall' apparecchio. In questo caso sarà sufficiente sostituire con altra marca dai pezzetti più corti e si avrà la conferma o smentita dall' ipositi formulata . Per bruciare il pellet in modo corretto, la stufa avrà necessità d'incamerare la giusta quantità d'aria, e per la tale ragione è essenziale mantenere il più possibile pulito il suo sistema di aspirazione.

 

4 Da ultimo, dopo le dovute premesse, ci occupiamo direttamente dall'aspetto relativo alle regolazione della stufa stessa.

Molte stufe a pellet sono provviste di un congegno all'interno in grado di regolare si la giusta erogazione di materiale, sia la tipologia del materiale stesso. Facendo un esempio pratico, se il pellet che usiamo per riscaldarci  è di abete, dovremmo posizionare il regolatore 1 a 3, se invece il pellet impiegato è di faggio il "regolatore" andrà messo sul 4, e per finire se il pellet è scuro e di materiale misto dovremmo posizionare il regolatore una posizione tra il 5 e 7.

 

5 Una volta scelta la regolazione in base alla tipologia di materiale utilizzato, dovemmo provvedere a "chiedere" la giusta quantità di calore per farlo possiamo avvalerci di differenti opzioni. Nel caso di cui si accenda la stufa per riscaldare a pieno regime la stanza bisognerà sistemare il regolatore in corrispondenza della posizione di massima erogazione ed anche il termostato, di conseguenza.  andrà regolato sulla temperatura che si desidera ottenere. Una volta che quest' ultima sarà stata raggiunta potremmo provvedere a chiudere l'erogazione del combustibile posizionando il regolatore in una posizione "mediana" rispetto a quella di accensione.

Per il corretto funzionamento di questa tipologia di stufe, bisogna adottare una serie di accorgimenti.

Capite la reale convenienza dei diversi tipi di pellet:

Dopo aver provato vari prodotti e trovato quello più adatto confrontate il valore reale, dividete il prezzo di acquisto per il potere calorifico. Vediamo due semplici esempi:

Esempio 1: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 5,00 e il rendimento indicato è di 5,0 kWh/kg, dividete i 5,00 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 5,0 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,67 euro/kW.

Esempio 2: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 4,70 e il rendimento indicato è di 4,6 kWh/kg, dividete i 4,70 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 4,6 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,68 euro/kW. Il risparmio del secondo sacchetto è quindi solo teorico perché il rendimento del primo sacchetto è nettamente maggiore e probabilmente vi ritroverete ad avere meno problemi di funzionamento e pulizia.

 

Come scegliere un pellet di qualità? Tutti i consigli per scegliere un ottimo pellet e rispettare l'ambiente

Al fine di scegliere un pellet di ottima qualità, è necessario valutare attentamente alcuni parametri e fattori, importantissimi, al fine di acquistare un ottimo prodotto, ovvero i seguenti:

  • controllare attentamente che sulla confezione vengano riportati gli estremi delle certificazioni di qualità;
  • controllare la forma che deve essere cilindrica e regolare per tutti i componenti;
  • constatare la superficie del pellet che deve essere liscia e lucida;
all'interno della confezione non dovrebbe essere presente legno in polvere;

Il primo consiglio che deve essere assolutamente rispettato per scegliere accuratamente il pellet, è l'analisi dei valori riportati sull'etichetta; quello che risulta il più importante è, senz'altro il potere calorifero, ovvero l'energia termica che una quantità di prodotto riesce a garantire se sottoposta a combustione.

PRIMO CONSIGLIO: CONTROLLARE L'ETICHETTA E I VALORI RIPORTATI SULLA CONFEZIONE

I valori del potere calorifero del pellet si racchiudono  tra una forbice che va da 4,5 a 5,5 kWh/kg: più alta è la cifra, migliore è la qualità del pellet.
L'indicatore relativo ai residui di cenere, determina il grado di sporcizia che il pellet lascia all'interno dell'apparecchio impiegato per la combustione: il valore in questione deve essere minore dell'1%.

Questi sono le due caratteristiche principali da tenere in considerazione per la scelta del pellet, infatti da questi due fattori, d

Le essenze preferite per la realizzazione del pellet sono sicuramente il  puro e l'abete, pino e faggio.

In commercio, tuttavia, è possibile trovare pellet realizzato mediante l'impiego di latifoglie e misto, oppure quello derivante dalla lavorazione delle biomasse, come nel caso della segatura mischiata agli scarti di mais. Quest'ultimo viene consigliato dagli esperti, solo nel caso in cui si alimenti una caldaia molto grande, mentre per le stufe esso non compare tra i pellet preferiti, in quanto possiede una residuo di cenere molto alto, capace di sporcare maggiormente il braciere e la canna fumaria.
Un altro valore da non sottovalutare è la percentuale di umidità, la quale non deve superare l'8%, in quanto, se maggiore, abbassa il potere calorifero del pellet e genererà un automatico spreco di combustibile. pendono anche tutti gli altri, ovvero la lavorazione, la tipologia di essenza dalla quale esso viene ricavato.

SECONDO CONSIGLIO: ACCERTARSI DELLE CERTIFICAZIONI DEL PELLET

Nonostante il potere calorifero e i residui di cenere siano due dei fattori che testimoniano l'ottima qualità del pellet, essi non costituiscono gli unici parametri da considerare per valutare l'ottima qualità del pellet.
È indispensabile che il prodotto sia certificato da attestazioni nazionali o internazionali; per l'Italia, la certificazione riconosciuta è  Pellet Gold, Din Plus per la Germania e quella ÖNORM per l'Austria.
Tuttavia, una certificazione unica a livello europeo, la EN Plus, consente di controllare tutte le caratteristiche chimico-fisiche del pellet e consente di suddividerlo in tre categorie, ovvero le seguenti:

  • la A1 per il pellet più pregiato;
  • la A2 per il pellet di seconda scelta

Le certificazioni si fanno garanti di controlli assidui, realizzati sulla natura del prodotto; in questo modo, vengono esclusi sia le componenti di vernici o formaldeide e viene verificata, sistematicamente, la composizione chimica del prodotto.

Le certificazioni, inoltre, assicurano un prodotto non derivato da scarti di legno già lavorato, dotato di precise caratteristiche fisiche, quali la durevolezza e la durezza, e sottopongono il pellet a controlli e test continui, come quello sulla radioattività.la

B all'interno della quale sarà classificato il pellet più scadente, adatto solo per usi industriali.

TERZO CONSIGLIO: CONTROLLARE LA FORMA DEL PELLET, L'INTEGRITÀ DELLA CONFEZIONE  E LA PROVENIENZA DEL PRODOTTO

Quando si acquista una confezione di pellet, è sempre indispensabile controllare che essa sia perfettamente integra, in quanto anche un prodotto di ottima qualità, se esposto all'azione dell'umidità può risultare inefficace, in quanto viene ridotto drasticamente il potere calorifero e, di conseguenza, viene aumentata la percentuale di fumi emessi; l'umidità, inoltre gonfia il prodotto causando, così, problemi ai sistemi di combustione.

Un altro fattore da considerare è la forma del pellet, al quale deve essere, cilindrica, uniforme e regolare per tutti i componenti; se la lunghezza è eccessiva, essa può costituire un problema serio per la funzionalità del caricamento della stufe.

Il limite di lunghezza massima, è stato fissato a 30 mm, tuttavia, la dimensione media dei componenti in pellet dovrebbe aggirarsi intorno ai 21 mm.
La provenienza del pellet è uno degli aspetti che non deve essere assolutamente sottovalutato. La scelta del pellet come combustibile, è dettata soprattutto da motivazioni ecologiche, essendo uno dei pochi combustibili che consentono di azzerare le emissioni nocive all'interno dell'ambiente.

QUARTO CONSIGLIO: CONTROLLI PRATICI PER VERIFICARE LA QUALITÀ DEL PELLET 

Il pellet viene controllato seguendo criteri scientifici, come nel caso delle certificazioni, ma anche con criteri pratici, i quali consentono di venire incontro agli acquirenti, i quali sono i grado di comprendere da sé la qualità di un buon prodotto. Dunque, oltre ai consigli forniti precedentemente, è opportuno verificare la qualità del pellet anche ricorrendo a espedienti facilmente realizzabili.

Controllare che all'interno delle confezioni non vi siano presenti scarti provenienti dall'industria del mobile: ciò è facilmente riconoscibile anche mediante l'olfatto, in quanto, l'odore del pellet ricorderà quello del truciolare. In questo caso, la qualità del pellet sarà bassissima, in quanto non si è a conoscenza dei leganti impiegati per la produzione del prodotto, talvolta tossici per l'uomo e per l'ambiente.

Prendendo tra le mani una manciata di ovuli di pellet, immergendo il tutto in acqua fredda per qualche secondo ed esercitando, in ultimo, uno sfregamento meccanico, è possibile valutare la qualità del pellet, stabilendo la sua morbidezza.

In base al tempo e alla forza necessari per disintegrare gli ovuli, infatti è possibile stabilire se si è in presenza di un pellet compresso o di un pellet morbido; nel primo caso, è necessario applicare una forza molto alta, nonché un tempo molto elevato e il responso indicherà un prodotto di scarsa qualità, per il quale sono stati impiegati troppi leganti, non conformi alle normative.

Se, invece, il tempo impiegato per la disintegrazione del prodotto è breve e la forza esercitata è stata debole, si è in presenza di pellet morbido.

Entrambe queste due tipologie di pellet influiscono sensibilmente sull'efficienza della macchina impiegata per la combustione; i problemi si verificheranno con le basse temperature, in quanto il tempo di combustione si allungherà notevolmente, trovando delle serie difficoltà per raggiungere il cuore dell'ovulo.

La presenza di polvere di legno all'intero della confezione, inoltre, potrebbe essere un chiaro segnale per decretare la pessima qualità del pellet, tuttavia, fino a quando questa quantità equivale solo allo 0,95%, riscontrata all'interno di un sacco avente peso di 15,230Kg, allora, essa rientra nelle percentuali tollerate: per intendersi, due o al massimo tre pugni sono una quantità ragionevole, al fine di tutelare il meccanismo di riscaldamento da rischi vari.

QUALI SONO I PROBLEMI CAUSATI DA UN PELLET SCADENTE?

Le problematiche di combustione del pellet, quasi mai sono riconducibili al non funzionamento del macchinario, ma sovente sono imputabili alla bassa densità di pellet, o alle dimensioni esagerate della stesso.

Nel caso in cui il pellet adoperato avesse una bassa densità, esso non sarà in grado di garantire un adeguato riscaldamento, in quanto, capita spesso di assistere ad uno svuotamento momentaneo del crogiolo, da cui deriva un basso carico orario, un abbassamento della temperatura e una difficoltà ad espellerli.

Le irregolarità della lunghezza alterano la normalità del caricamento, in quanto la coclea non riesce a riempirsi uniformemente, creando dei vuoti.
La presenza di polvere di legno nel sacco (la quale non deve superare il 2,3% di materiale), inoltre, incide fortemente sulla resa del meccanismo impiegato per la combustione e, qualora vi fosse un tenore di umidità non adeguato, tale pulviscolo rischierebbe di bloccare tutto il meccanismo di carico.

COME COMPRARE UN PELLET DI QUALITÀ, RISPARMIANDO SUL PREZZO?

Per comperare il pellet di qualità, pur risparmiando sul prezzo finale, è necessario essere previdenti e fare le scorte necessarie già in estate, quando il buon pellet è offerto ad un prezzo inferiore, data la bassa domanda, cosicché un sacchetto da15 kg può aggirarsi intorno ai 4€.
Un altro metodo per acquistare un buon pellet, ad un prezzo inferiore, è quello di ordinare un quantitativo considerevole direttamente dai produttori, oppure ricorrere alla creazione dei gruppi di acquisto per i pellet, formati da amici e parenti, anch'essi interessati al pellet.