Come scegliere il pellet

Il pellet di legno è un combustibile solido naturale e biocompatibile ottenuto per mezzo di un processo industriale meccanico che trasforma legno vergine, cortecce, segatura, truccioli, tondelli di legno, granulati e cascami non contaminati da inquinanti.
La purezza del prodotto (assenza di materiale inquinante) è uno dei requisiti principali.
I pellet in commercio sono normalmente ottenuti da legno di abete, pino, faggio.

PER VERIFICARE LA QUALITA’ DEL PELLET SI DEVE CONTROLLARE CHE:

 

1. La confezione riporti le caratteristiche del produttore/importatore

 

2. La confezione riporti le caratteristiche del pellet, (esporre la scheda tecnica si facilita e si garantisce la qualità), quali:

 

•La percentuale di residuo ceneri. Un elevato contenuto di ceneri crea problemi di gestione delle stufe, condiziona il contenuto di polveri nei fumi e può celare la presenza nel pellet di biomassa non combustibile (es. residui agricoli erbacei). In alcuni casi il termine ‘ceneri’ non significa ciò che noi intendiamo, ma residui tossici o industriali;
•Il diametro del pellet deve essere costante e la superficie liscia e lucida. Le dimensioni del pellet sono importanti perché determinano la quantità del pellet che cade nel bruciatore della stufa e quindi l’ottimale funzionamento della stessa
•Il contenuto di cloro, azoto e zolfo sono indicatori importanti della qualità della materia prima. Ad esempio un loro elevato contenuto potrebbe indicare la presenza di corteccia, colla, plastica, additivi organici ed inorganici e di preservanti chimici
•Il potere calorifico, espresso in MJ/kg o in kcal/kg o kWh/kg, indica l’energia termica sviluppabile dall’unità di massa. Un valore inusuale può indicare la presenza di materie prime incompatibili con il corretto funzionamento della stufa
•Per la maggior parte dei processi di lavorazione, per la scarsa presenza di lignite, sui legni duri (faggio, rovere), si aggiunge legno di conifere con alto contenuto di lignite, che ha lo scopo di ‘’ incollare’’ il pellet in modo naturale, senza aggiunta di additivi chimici.


CERTIFICATO “ DIN PLUS”: basato sulla normativa Tedesca.
CERTIFICATO “ÖNORM”: basato sulla normativa Austriaca.
CERTIFICATO “EN PLUS A1”: basato sulla normativa Tedesca.

CERTIFICATO “EN PLUS A2: basato sulla normativa Tedesca.
3. Il prodotto rispetti almeno uno degli standard di riferimento e che sia dotato del relativo certificato di conformità. Questo testimonia l’alta qualità del prodotto in termini energetici ed ambientali, garantendo la tracciabilità e la ripetibilità del ciclo produttivo.
Ad esempio gli standard più comuni ed utilizzati della Comunità Europea, sono(*):

Gli standard di qualità del pellet, che si rifanno a specifiche normative europee, definiscono i requisiti minimi che il pellet deve rispettare per ottenere il relativo certificato/attestato.
4. Alcuni accorgimenti rapidi e pratici per individuare la qualità.
Ad esempio gli standard più comuni ed utilizzati della Comunità Europea, sono(*):

•All’interno dei sacchetti non deve esserci molto legno in polvere che è indice di poca compattezza del prodotto magari dovuta all’umidità che tende a far sbriciolare il cilindretto compresso. Oppure aggiunte di mais, che aumenterebbero il potere calorifico ma danneggerebbero la stufa.

 

•Prendere un pugno di pellet e versarlo all’interno di un bicchiere d’acqua: se oltre il 90% del pellet affonda significa che è di buona qualità, se galleggia significa scarsa qualità. Inoltre lo sgretolamento deve iniziare dopo qualche minuto (4-5) e non subito

 

•Controllare l’integrità dei sacchetti, perché il pellet tende ad assorbire l’umidità e questo potrebbe compromettere la buona funzionalità della stufa e ridurre il potere calorico.

 

IL PELLET AUSTRIACO E’ IL MIGLIORE?

Falso, la qualità del prodotto va determinata in base alle caratteristiche dello stesso e non alla sua provenienza. E’ possibile che la materia prima utilizzata potrebbe arrivare da un paese diverso da quello in cui avviene la produzione, quindi è importante prestare attenzione alle caratteristiche del prodotto e non al paese di produzione.

 

IL COLORE CHIARO E’ SINONIMO DI MIGLIORE QUALITA’?

Falso, non c’è corrispondenza diretta tra colore e qualità del pellet. Vero è che normalmente il pellet di abete è più chiaro, mentre di faggio ha un colore più scuro. Ma sulla tonalità del colore può influire, oltre che l’essenza del legno, anche il tipo di macchinario utilizzato per la produzione, così come la tipologia di scarto utilizzato (segatura, rondelle, ecc.) ed il relativo stoccaggio.

 

LE DIFFERENZE TRA PELLET DI FAGGIO E DI CONIFERA (ABETE/PINO/QUERCIA):
Faggio: la resa maggiore - un consumo minore - un maggior residuo.
Abete : la resa è uguale al faggio o leggermente inferiore – un consumo maggiore – un minor residuo.
Quercia : la resa e uguale al faggio piu lunga durata di combustione minor consumo -maggior residuo.
Pino : la resa e alta consumo minore residuo medio.

 

ECONOMICITA’:

2 kg di Pellet corrispondono a circa al valore calorifero di 1l di petrolio per il riscaldamento. I più alti costi per l’acquisto dell’impianto di riscaldamento vengono velocemente ammortizzati dalla detrazione d’imposta prevista, ad oggi, dalla legge e dai più bassi prezzi del pellet rispetto ad altri combustibili.

 

SOSTENIBILITA’ ECOLOGICA:

A differenza di altri combustibili, il legno brucia CO2 in modo neutrale. Ciò significa che, durante la combustione, viene liberata nell’aria CO2 in misura uguale a quella accumulata nel legno durante la crescita. I Pellet non contengono alcun additivo chimico o sintetico che potrebbe venir liberato durante la combustione.

 

PERCHE’ SI SCEGLIE IL PELLET:

Sicuramente il pellet rappresenta la più valida alternativa ai tradizionali combustibili da riscaldamento: è facilmente reperibile, pratico da trasportare, ecologico, economico e sicuro. Il pellet viene confezionato in sacchi da 15 Kg, di minimo ingombro e che ne agevolano il trasporto, inoltre non sporca e non fa polvere quando viene manipolato. La qualità principale del pellet è data dalla sua elevata resa termica (superiore all'80%) e dal suo bassissimo residuo finale di ceneri (0,58%).