Il Pellet, consigli per l'uso e l'acquisto.

Come capire la qualità del pellet?

Introduzione: Il pellet è un combustibile naturale ricavato dalla segatura del legno e pressato (circa 300 bar) per ricavarne dei cilindri, non vengono normalmente utilizzati collanti in quanto durante la pressatura l’innalzamento della temperatura del legno attiva l’effetto legante della lignina. Il diametro del pellet è ormai standardizzato: il 6 mm viene utilizzato per stufe e caldaie domestiche o comunque in impianti di taglia medio-piccola, l’ 8 mm viene utilizzato nei grossi impianti industriali. Rispetto alla legna il pellet ha un costo maggiore ma permette di rendere automatiche le accensioni e gli spegnimenti dando la possibilità anche a chi non ha tempo di utilizzare un sistema a biomassa.

Prima di comprare osservate:

Faggio, Abete e Pino offrono in generale il pellet migliore, da questi alberi si ricava un legno dal colore chiaro o "bianco" o giallo paglierino, e comunque nel sacchetto deve esserci scritto da quale tipologia di alberi proviene il pellet. Osservate i tronchetti, devono essere di lunghezza simile tra loro, se ci sono troppe differenze tra i tronchetti la fiamma sarà meno costante. Guardate il fondo del sacchetto e se trovate troppa polvere di legno cambiate sacchetto, se tutti hanno molta polvere nel fondo cambiate tiplogia di prodotto. La polvere in eccesso può causare malfunzionamenti nelle parti in movimento della vostra stufa o caldaia a biomassa.

Imparate a leggere l’etichetta:

L’etichetta è molto importante da leggere e dovreste sempre farlo prima di comprare un sacchetto di pellet di marca o tipologia diverso da quello che acquistate di solito. Nell’etichetta troverete i seguenti dati importanti:

-Potere calorifico: espresso in kWh/kg indica quanta energia termica può produrre 1 kg di pellet, migliore è il pellet e maggiore è questo valore. Indicativamente si parte da 4,5 kWh/kg e si arriva a 5,5 kWh/kg per i prodotti migliori.

-Residuo di cenere: espresso in percentuale sul peso bruciato, ovviamente più il valore è basso e meglio è in quanto vuol dire che la vostra stufa o caldaia sarà meno sporca a fine giornata. Normalmente si parte da 0,3% per i pellet migliori e si sale per i prodotti di qualità inferiore che possono superare anche 1,5%.

-Umidità: espressa in percentuale, deve essere il più bassa possibile e sono ammessi valori inferiori al 9%. Pellet con livelli di umidità alto può creare problemi in fase di avviamento e cali di rendimento.

 

Consiglio: quando portate in casa un sacco di pellet che è stato esposto a basse temperature, aspettate prima di aprirlo e dategli il tempo di raggiungere la temperatura ambiente. Aprendo un sacco “freddo” l’umidità che avete in casa verrà attratta dal pellet freddo che tenderà ad assorbirne in eccesso causando spesso problemi di accensione. Se per problemi di spazio siete costretti a stoccare il pellet in un ambiente freddo, portate il sacchetto in casa almeno 24 ore prima di aprirlo.

-Certificazioni: le certificazioni aiutano a capire se il pellet è di qualità ma può comunque capitare di trovare un buon prodotto non certificato perché la certificazione comporta dei costi che alcune piccole ditte non vogliono accollarsi. Ci sono molte certificazione nazionali e internazionali, negli ultimi anni si sta diffondendo la normativa comunitaria UNI EN 14961-2 che cerca di aiutare il consumatore a capire quale pellet è migliore dividendolo in 3 categorie di qualità decrescente: A1 la migliore, A2 intermedia, B qualità bassa.

Capite la reale convenienza dei diversi tipi di pellet:

Dopo aver provato vari prodotti e trovato quello più adatto confrontate il valore reale, dividete il prezzo di acquisto per il potere calorifico. Vediamo due semplici esempi:

Esempio 1: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 5,00 e il rendimento indicato è di 5,0 kWh/kg, dividete i 5,00 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 5,0 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,67 euro/kW.

Esempio 2: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 4,70 e il rendimento indicato è di 4,6 kWh/kg, dividete i 4,70 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 4,6 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,68 euro/kW. Il risparmio del secondo sacchetto è quindi solo teorico perché il rendimento del primo sacchetto è nettamente maggiore e probabilmente vi ritroverete ad avere meno problemi di funzionamento e pulizia.